Spesso durante le mie attività di posizionamento per i motori di ricerca, mi sono trovato davanti ad una delle domande che reputo più interessanti: “Non è meglio comprare, usare, un dominio a corrispondenza esatta per posizionarsi meglio?”.
Prima di rispondere, voglio dirvi che qualche anno fa Matt Cutts ha annunciato un algoritmo che andava a “penalizzare” i domini EMD (Exact Match Domain), una scelta che da una parte condivido perché spesso i domini a corrispondenza esatta, per intenderci www.parolachiave.com, sono poveri di contenuti e di qualità e vanno a sporcare la SERP per delle determinate ricerche, dall’altra devo dire che in alcuni casi sono molto efficaci per il posizionamento nel breve termine.
L’aggiornamento, come annunciato è arrivato ma in Italia i “danni” fatti sono ben pochi, infatti moltissime ricerche sono ad oggi sporcate da domini a corrispondenza esatta. Gli Exact Match Domain, dunque sono ancora efficaci in alcuni casi (In Italia), ma è da valutare bene la scelta che si fa.
Discutevo di questa cosa con un collega, Giovanni Le Coche, insieme stiamo organizzando il Corso SEO a Cosenza e voglio lasciare uno spazio a lui affinché ci dica la sua sugli exact match domain.
“Come tutti gli annunci di Big G, bisogna sempre essere buoni ascoltatori ma anche un po’ diffidenti con ciò che viene esaltato. Non è una novità che, spesso, alcuni comunicati di Mountain View si rivelino più roboanti che efficaci.”
La guerra dichiarata agli EMD che inquinano le SERP è, è probabilmente, attiva ma non così diretta come sembra. Proprio corsoseocosenza.it ha raggiunto, in poco tempo, le prime posizioni e non solo con la EMD. Dunque, come sempre, sono tanti i fattori che entrano in gioco, e non basta un semplice proclamo a cambiare le cose che, per ciò che mi riguarda, vanno testate sul campo, per poi arrivare a quei case studies importantissimi per la SEO.
In buona sostanza, resto convinto che usando tecniche di White Hat e, soprattutto, tanto buon senso, si possono raggiungere ottimi risultati, a fronte di linee guide certe.
La questione degli EMD, domini a keyword esatta, è molto interessante, proprio come la questione del link nel footer, così ho deciso di darvi una visione a 360 gradi sull’argomento e per questo motivo ho chiesto ai colleghi SEO di dire la loro sull’argomento, tra questi troviamo Gaetano Romeo, Ivano di Biasi creatore di Seozoom e molti altri.
Google Update EMD: domini keyword esatta
Da quello che ho potuto vedere in questi anni, gli EMD possono aiutarti per il posizionamento nelle SERP, soprattutto quelle italiane, posto che vi siano determinate condizioni.
Il mio caso più eclatante è posizionamentomotoridiricerca.com che è un dominio lungo che quasi sembra da spammer, ma si posiziona sopra Google e Wikipedia per la frase “Posizionamento motori di ricerca”. Se questo posizionamento fosse unicamente dettato dall’EMD allora dovrebbe accadere lo stesso per i miei concorrenti “posizionamentomotoridiricerca.net” o .info o .it ma ciò non accade.
Quindi, quali sono le condizioni affinché un EMD venga visto positivamente e non come spam, ricadendo quindi nella categoria di siti che viene penalizzata e combattuta da Google?
Io mi sento di consigliarti di prestare particolare attenzione a:
- Tempo di permanenza: quanto tempo stanno le persone nel tuo sito e nelle tue pagine? Si ottiene un rimbalzo dopo pochi secondi, o nella tua home page e nelle tue pagine le persone stanno diversi minuti? Se il tempo di permanenza è alto (sopra 2 minuti) questo è un chiaro segnale che il sito non è spammoso e, anzi, è probabilmente utile.
- Pubblico di ritorno: le persone tornano sul tuo sito? O ci entrano una volta per non tornare mai più? Gli EMD spam hanno una percentuale di pubblico di ritorno che rasenta lo zero, i siti utili hanno una percentuale di pubblico di ritorno alta.
- Rilevanza e pertinenza: come dice il buon Francesco Margherita, non solo dobbiamo mostrare del contenuto di valore, ma dobbiamo fare in modo che l’intero sito sia a tema con l’argomento che trattiamo.
- Associazione dell’EMD al Brand: se i punti sopra sono rispettati e vi sono magari anche link e segnali sociali, spesso l’EMD viene visto da Google come brand vero e proprio, dando una bella spinta nel posizionamento.
Considera anche che l’EMD si è spostato di pochi punti anche a livello nazionale, secondo le statistiche di Moz. Personalmente, credo che vi sia più attenzione da parte di Google per combattere quegli EMD usati come SPAM più che a combattere gli EMD in generale:
In linea generale, quindi, penso che gli EMD possano aiutare un pochino il tuo posizionamento, posto che riesci a “tranquillizzare” Google sulla bontà dei tuoi contenuti e l’affidabilità del tuo sito.
L’annuncio di un paio di anni fa di Matt Cutts, come buona parte di quelli che faceva, era un po’ come quelli che si fanno in borsa.. con un effetto psicologico, prima ancora che pratico, volto a far auto-avverare la profezia dell’inefficacia degli EMD, dato un loro minore utilizzo. La realtà dei fatti, almeno sulle SERP italiane, è ben diversa: sebbene se ne vedano di meno rispetto al passato, questo è vero (ma c’è da dire che molti EMD sono “dormienti” in pancia ai siti rivenditori etc..), anche nel caso di query competitive non è raro vedere posizionati siti grazie al grosso boost dell’EMD.
Certo, rispetto al passato non è l’unica fetta della torta, ma ha ancora una sua rilevanza. Fai una ricerca su query “danarose“, e dimmi che non è così! 😀
L’ideale sarebbe sviluppare un buon progetto anche su un sito EMD, per dare l’effetto moltiplicatore. Ma non ti ci spaccare troppo la testa: se hai una buona idea di naming sul brand, punta su quella.. come dicevo, l’EMD è solo una fetta della grassa torta dei fattori di posizionamento!
Sono ormai 3 anni da quando Google ha affermato di aver preso provvedimenti nei confronti di questa tipologia di domini.
Ma è bene andare ancora un po’ più indietro, a Marzo del 2011, quando in questo video:
Questa lunga premessa potrebbe far pensare che i domini EMD siano morti e sepolti da un pezzo, ma in realtà non è così, perlomeno sulle SERP italiane. Su Google.it infatti, e per query in lingua italiana, possiamo osservare in molti casi la presenza di un sacco di domini EMD ottimamente posizionati.
In questi casi, però, è sempre bene studiarli per capire:
- quanto sono anziani/stagionati
- se hanno buoni contenuti
- se hanno ottenuto link di buona qualità
L’errore più grande è credere che un EMD sia ben posizionato solo perché ha le keyword giuste nel nome, quando magari è fortissimo lato SEO (sia on-page che off-page).
Personalmente, se oggi dovessi partire con un progetto nuovo, non guarderei tanto all’EMD, quando ad un brand che possa essere ricordato e associato ad un certo prodotto/servizio: alla fine ho il dominio Tagliaerbe.com, ma le persone non mi contattano certo per acquistare strumenti per tagliare il prato… 😉
Ti rispondo in due secondi gli EMD non servono assolutamente a nulla. I motivi sono sostanzialmente due, dal mio punto di vista:
- Punto primo perché Google gli ha anche tolto importanza.
- Secondo è perché se fai una strategia mirata sul posizionamento di una sola parola chiave allora stai rovinato in partenza e quindi non c’è EMD che tenga.
Su Bing e Yahoo la risposta è categoricamente SI, influenzano i risultati pesantemente per quella che è la mia esperienza, e anche su molti motori di ricerca “alternativi” come quello di Epic Privacy Browser.
Da ormai diversi mesi sto lavorando su di un semi EMD ( keyword + brand ) che su Yahoo e Bing è in prima pagina su di una keyword secca molto competitiva, della quale sto ottimizzando una versione local su Google, che invece ha la secca in sesta pagina. Questo per dire la differenza veramente marcata!
Gli EMD su questi MdR hanno ancora un vantaggio diretto piuttosto evidente.
Google nell’autunno 2012 ha rilasciato un algoritmo che specificamente va a colpire il vantaggio algoritmico che avevano gli EMD, capaci ai bei tempi di dominare una SERP con segnali di autorità molto, molto inferiori ai competitor. Penso che questo update abbia fatto pulizia più sul .com che sul nostro regionale.
Su google.it mi capita spesso, monitorando SERP dove gli EMD sono sempre tra i primi posti, di vedere delle “Google dance” dove sono proprio gli EMD stessi a scendere e a salire in blocco, sopratutto quando parliamo di SERP “dimenticate” da Google, le famose SERP dove o tutti stanno spammando, e quindi G chiude un occhio, un orecchio, e si gira di spalle, o quelle dove non girano soldi per le ads e qualcosa mi dice che Google spreca meno risorse a monitorare.
Come vantaggio “indiretto”, ricordiamoci che quando viene linkato usando come anchor text l’URL o via nome brand, un EMD ottiene link keyword rich che a conti fatti, non sono forzati o in teoria penalizzabili: l’url è effettivamente quella! Che poi Google potrebbe capirlo e livellare il problema, sicuramente, ma tant’è…
Quindi si, gli EMD sono una risorsa interessante: detto questo, non mi ammazzerei per portare un progetto avviato su un EMD o mi svenerei per comprarne uno per avviarne un altro, meglio lavorare sulla qualitò del sito e dei segnali che raccoglie.
Mi piace pensare che funzioneranno sempre meno, com’è logico che sia: il vantaggio algoritmico diretto di un EMD sa di preistoria degli MdR.
Tante persone si chiedono ogni giorno (lo so perché li leggo ovunque) se i domini EMD spingano di più in serp. Quale che sia la risposta dell’esperto di turno, sarà giusta e sbagliata allo stesso tempo perché la verità è che i domini a match esatto migliorano le performance solo su certe serp.
Quali? Beh intanto puoi scoprirle tu stesso facendo una serie di ricerche nel settore di tuo interesse. Ci sono siti con dominio di questo tipo? Basterebbe questo. Più in generale, dai miei riscontri emerge che gli EMD sono tanto più efficaci quanto più bassi sono i CPC di quella query… fatti una domanda e datti una risposta.
Domenico se vuoi un mio parere ecco cosa penso degli EMD. Che funzionano ancora tantissimo e non sfruttarli è da sciocchi 🙂
- Davano e danno una spinta in più da subito.
- Danno subito all’utente idea del focus del sito all’utente.
- Assumono un valore che cresce nel tempo.
- Se la chiave è molto commerciale ci si può basare un brand di successo come posizionamento sul mercato (non in senso SEO ma in chiave Branding)
- Se usati male rischiano di vanificare tempo e risorse investite.
- Non sempre sono reperibili perché vanno a ruba.
- Impigriscono chi li usa 😀
- Ci guadagna la SEO ma ci perde il brand
- Quando sei in una micronicchia e hai poca voglia di lavorare 😀
- Quando c’è forte concorrenza e hai poca voglia di lavorare 😀
- Quando vuoi monopolizzare delle serp di una nicchia.
- Quando li trovi liberi 😀
Quando parliamo di EMD entriamo in un universo particolare in quanto entriamo in contatto con una delle cose che maggiormente Google ha cercato negli anni di contrastare con annunci altisonanti. Passatemi il paragone un poco forzato, ma spesso mi sembra lo stesso ostracismo nei confronti dei link, se mi chiedete dunque se gli EMD hanno la loro importanza nella SEO? La risposta è si, sopratutto nel mercato italiano, non dimentichiamo mai che l’Italia rappresenta per Google l’estrema periferia, controllate una qualsiasi SERP competitiva e vi renderete conto di quello che dico, ad esempio una delle SERP più competitive Hotel Roma troviamo la bellezza di 4 (o quasi) EMD in prima pagina.
Nel 2012 Google ha introdotto questo update non per penalizzare ma per rivalutare le posizioni di siti posizionati tra le altre cose con EMD . Se si seguono le linee guida di Google, e si creano siti EMD tenendo in considerazione tutti i fattori che rendono un sito qualitativamente ottimale non si corre alcun rischio. Se invece si creano siti puntando solo sul fattore dominio esatto, con contenuti scarsi, e spinti da backlink in exact match si corre il rischio. Lo provano i posizionamenti ancora forti ed imbattibili di molti EMD.
EMD, exact match domain: Usarli o no? Conclusioni
I pareri degli esperti sono più o meno concordanti, in Italia i domini con keyword esatta sono ancora validi e funzionanti, almeno in alcuni settori, ma bisogna anche capire che una strategia SEO basata su una parola chiave è insensata, a meno che questa non abbia un volume di ricerca molto, ma molto ampio. Inutile dire, dunque, che gli EMD funzionano in alcuni casi e possono aiutarti a posizionarti, ma meglio optare per un dominio brand.
E tu cosa ne pensi?
Ciao Domenico,
cosa intendi per volume di ricerca molto ampio? Per l’avvio di un progetto di ecommerce su un brand poco conosciuto di scarpe da tennis, affiancare un blog EMD di settore sempre aggiornato in cui si parli di temi inerenti il tennis, può avere un senso?
Ciao @gianfrancofalcone:disqus per volume di ricerca molto ampio ti sto parlando di un grande numero di ricerche mensili. Mi spiego, se hai il dominio iPhone6s.com la key ha molte ricerche mensili.
Per l’altra domanda scegliere una keybrand+keysearch può essere una scelta interessante, mi vengono in mente siti come “sportmania”.
@DomenicoPuzone intendevo chiederti di che ordine di grandezza parliamo. Diecimila, cinquantamila, centomila…Scusa se ho posto male la domanda.
probabilmente anche più di 100.000 🙂
Ciao Domenico,
grazie per questa analisi approfondita e motivata, per il momento penso anch’io che in Italia possano dare una piccola spinta al posizionamento, ma come fai notare meglio investire su nome brand + key se si mira a risultati più a lungo termine…
Ciao Ilario, grazie a te per il commento 🙂 un contributo prezioso 🙂 Spero leggerai gli altri miei post!
A mio parere non è per nulla un fattore rilevante. Tutto dipende poi dalla volontà di chi sta dietro al dominio. Sono ancora in molte le persone convinte di acquistare un EMD certi del fatto che useranno l’ascensore invece di scalare la montagna. La maggior parte degli EMD di carattere SEO ad esempio, facci caso, sono tutti in parcheggio…
L’utente non cerca il nome del dominio nel 99% dei casi, a meno che conosca la fonte e che la stessa sia già nota.
Buongiorno Domenico, complimenti per l’articolo.
Vorrei chiederti un parere: devo comprare il dominio per la nostra società che opera nel campo immobiliare.
Nel nome del brand c’è già la parola chiave “immobili’.
Il nome del “brand” con un dominio .it /.Com è già occupato. Secondo te è meglio utilizzare il nome brand più una keyword (ad esempio: casa) ma a quel punto le keyword nell’URL sarebbero 2 oppure usare il nome brand con un estensione di dominio locale ( ad esempio .bs.it?)
Grazie !
Buon giorno, complimenti per l’art.
Avrei una domanda, che centra poco ma visto che sei bravo.
Il mio sito è indicizzato su google
(se scrivo site:nome sito mi restituisce oltre 200 risultati). Ma se su google
scrivo www miosito it o miosito it il mio sito non esce, e sopra i risultati
esce un indicazione “Risultati relativi a (sito con dominio diverso dal
mio per una lettera) Cerca invece www miosito it (il mio sito)”. Come mai?
chi può aiutarmi?